INTRODUZIONE
Il seguente articolo è il secondo di una coppia di articoli curati dalla dottoressa Lapadula, psicoterapeuta, e dedicati a due forme di psicoterapia: la ST e la Teoria Cognitivo Comportamentale.
La Teoria Cognitivo Comportamentale, che è la base da cui parte e si sviluppa la Schema Therapy, viene approfondita in un altro articolo che puoi leggere qui.
Proseguendo la lettura dell’articolo, tutto ciò che c’è da sapere sulla Schema Therapy: che cosa è, i trattamenti, le tecniche, le sue applicazioni.
Che cos'è la Schema Therapy?
La Schema Therapy (ST) è una forma di psicoterapia sviluppata dal dr. Jeffrey E. Young per il trattamento dei disturbi di personalità ovvero per i pazienti cosiddetti “difficili” che non rispondono ad altre forme di psicoterapia.
Il rationale terapeutico
L’idea di base è che la sofferenza psicologica derivi dall’interazione degli Schemi Maladattivi Precoci (Schemi) con le strategie che le persone mettono in atto per difendersi dagli Schemi stessi dette coping. La ST mira a individuare insieme al Paziente i suoi Schemi e le Modalità disfunzionali e dove esse hanno avuto origine nell’infanzia, a riconoscerne gli effetti nella vita e a trovare attivamente modalità funzionali per modificarle.
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Concetti cardine: Bisogni e Schemi Maladattivi Precoci (SMP)
Uno dei concetti fondamentali della ST è quello di schema disfunzionale precoce, ovvero strutture organizzate di significato tramite le quali interpretiamo le esperienze e la realtà.
Lo schema si sviluppa in seguito ad esperienze nocive vissute (bisogni non soddisfatti) nell’infanzia e nell’adolescenza che nell’età adulta viene innescato da esperienze di vita simili.
All’origine degli schemi disfunzionali quindi, vi è la frustrazione di bisogni emotivi fondamentali ed universali quali:
- il bisogno di protezione, stabilità, cura e accettazione;
- il bisogno di autonomia, senso di competenza e d’identità;
- il bisogno di esprimere le emozioni fondamentali;
- il bisogno di spontaneità e gioco;
- il bisogno di limiti e controllo.
Esperienze che facilitano la nascita di SMP
Esistono quattro tipi di esperienze che facilitano la nascita di SMP durante l’infanzia:
- Frustrazione dei bisogni primari
- Trauma o maltrattamento
- Troppe attenzioni e/o eccessive aspettative
- Interiorizzazione dell’altro significativo
Terapia
La terapia si caratterizza per quattro aspetti fondamentali:
- Un’esplorazione accurata delle esperienze infantili e adolescenziali ritenuti all’origine dei problemi psicologici attuali.
- L’uso di tecniche immaginative- esperienziali (imagery).
- Centralità della relazione terapeutica.
- Grande attenzione agli stili di coping disfunzionali.
Il trattamento: due fasi
Fase I: Assessment e psicoeducazione
In questa prima fase, il terapeuta cerca di aiutare il paziente ad identificare gli schemi maladattivi, individuandone le origini, e a trovare un modo adattivo per soddisfare i bisogni emotivi frustrati.
In questa fase, ci si avvale di molteplici tecniche: colloqui per analizzare la storia di vita del paziente, somministrazione di questionari, compiti di automonitoraggio ed esercizi immaginativi che aiutano il paziente a collegare le esperienze vissute in infanzia agli attuali problemi.
Terminati questi passaggi, terapeuta e paziente elaborano una concettualizzazione del caso basata sugli schemi individuati e programmano una terapia che includerà l’utilizzo di strategie cognitive, esperienziali e comportamentali e si fonderà sulla relazione terapeutica.
Fase II: Modificazione degli schemi
In questa fase, il terapeuta utilizzerà con flessibilità le strategie cognitive, esperienziali, comportamentali e interpersonali mirate agli schemi individuati.
Le tecniche
Le tecniche cognitive
Le tecniche cognitive sono finalizzate a mettere in discussione la validità dello schema; il paziente viene invitato a fare un elenco delle prove contrarie o a favore tese a far perdere il valore di verità assoluta delle credenze alla base dello schema.
Le tecniche esperienziali
Le tecniche esperienziali servono ai pazienti per affrontare lo schema dal punto di vista emotivo. Con le procedure immaginative, ad esempio, i pazienti possono esprimere la rabbia o la tristezza che provano per ciò che hanno vissuto nell’infanzia.
La modifica dei comportamenti disfunzionali
Paziente e terapeuta si mettono d’accordo su alcuni esercizi comportamentali da svolgere al di fuori delle sedute per sostituire le strategie di coping maladattive con risposte nuove e più funzionali.
La relazione terapeutica
La relazione diventa essa stessa uno strumento per aiutare il paziente a soddisfare e a riconoscere i propri bisogni e schemi messi in scena nello scambio relazionale.
Indicazioni terapeutiche: applicazione
La ST si è dimostrata efficace nella cura delle depressione, dell’ansia cronica e dei disturbi alimentari, nel prevenire le ricadute con disturbo da abuso di sostanze, nei problemi di antisocialità, nel trattamento dei disturbi di personalità e nelle problematiche di coppia e dell’età evolutiva.
La Terapia Cognitivo Comportamentale
La Schema Therapy di Young è un modello diversificato di terapia che si sviluppa all’interno del panorama della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.
Professionalità Polimedica
Questo articolo è stato scritto da una psicoterapeuta che opera in Polimedica. All’interno del nostro poliambulatorio di Melfi lavorano diverse figure sanitarie di branche differenti. Professionalità varie che agiscono come una squadra per offrire a tutti i pazienti prestazioni e trattamenti multidisciplinari a tutto tondo.
Bibliografia
- Ruggiero, G.M. (2011). Terapia cognitiva. Una storia critica. Raffaello Cortina Editore
- Jacob, G. A., & Arntz, A. (2013). Schema Therapy for Personality Disorders: A Review. International Journal of Cognitive Therapy, 6(2), 171-185
- Jeffrey E. Young, Janet S. Klosko e Marjorie E. Weishaar (2007) Schema therapy. La terapia cognitivo-comportamentale integrata per i disturbi della personalità, a cura di A. Carrozza, N. Marsigli e G. Melli, Firenze, Eclipsi.
Articolo a cura di:
Dr.ssa Stefania Lapadula
Psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
Laureata con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti e Pescara, ha successivamente conseguito il corso biennale in “Psicodiagnostica Rorschach” presso la Scuola Romana Rorschach, e la Specializzazione in Psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva-SPC di Roma.
La dottoressa, inoltre, ha ottenuto la certificazione come trainer e supervisore dalla International Society of Schema Therapy (ISST).