INTRODUZIONE (a cura dello staff della redazione)
Circa il 40% degli over 50 e la metà degli ultrasettantenni è colpito dalla disfunzione erettile. Questo disturbo, inoltre, colpisce con una certa frequenza anche gli uomini più giovani, soprattutto quando sono presenti fattori di rischio cardiovascolari.
Per più di due decenni, la terapia di prima linea di questo disturbo si è basata sulla somministrazione dei farmaci orali che appartengono alla classe degli inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5.
Ma esiste anche una nuova terapia priva di effetti collaterali e che in specifici casi può risolvere l’impotenza con un tasso di successo superiore all’80%
Ne abbiamo parlato col dottor Giovanni Miracolo, specialista dell’Ambulatorio di Urologia ed Andrologia della Polimedica di Melfi. Qui, il dottore svolge ambulatorio periodicamente, sia in accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale che extra SSN.
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Proseguendo la lettura dell’articolo, vengono riportate le cause della disfunzione erettile e spiegato il funzionamento e l’efficacia delle onde d’urto come terapia elettiva per questo disturbo.
Articolo a cura del dott. Giovanni Miracolo, medico urologo
Quali sono le cause della disfunzione erettile?
Le cause sono molteplici e possono essere anche multifattoriali, ma in linea di massima, considerando la casistica più diffusa, possiamo senz’altro citare una serie di condizioni che hanno una buona probabilità di far insorgere tale disturbo:
- DIABETE
- IPERTENSIONE
- MALATTIE CARDIOVASCOLARI
- DISLIPIDEMIA
La disfunzione erettile come campanello d'allarme
Non è cosa rara che in presenza di una patologia cardiovascolare, siano i piccoli vasi del pene ad essere colpiti e, in secondo luogo, siano interessate le “autostrade” del cuore e del cervello: da qui l’importanza di una diagnosi tempestiva di disfunzione erettile, disturbo che può essere spia di malattie organiche come ipertensione, diabete, sindrome metabolica, rischio di infarto e ictus.
Le terapie a disposizione
Fino a poco tempo fa l’approccio farmacologico era il più diffuso, ma circa la metà di chi utilizza le cosiddette “pillole dell’amore” smette di utilizzarle dopo il primo utilizzo, sia per via dei costi, sia a causa di eventuali effetti collaterali. Inoltre questi farmaci, seppur efficaci nel miglioramento dell’erezione, non possono essere considerati un approccio curativo definitivo per questo disturbo e, infine, compromettono la spontaneità del rapporto, poiché chi ne fa uso è vincolato a pianificare la propria attività sessuale.
Le altre opzioni, in caso di insuccesso della terapia farmacologica, sono la terapia cavernosa e l’impianto della protesi peniena, entrambe soluzioni dai costi importanti e da un elevato grado di invasività.
Recentemente le onde d’urto si stanno affermando sempre più come terapia elettiva, grazie ai costi più contenuti, l’assenza di effetti collaterali e la capacità di agire sulle cause, realizzando risultati duraturi nel tempo.
Le onde d'urto
Funzionamento della terapia
La terapia con onde d’urto focalizzate a bassa intensità è definita come una delle terapie di “prima linea” dalle linee guida dell’Associazione Europea di Urologia.
Le onde d’urto contribuiscono a:
- stimolare la neoangiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni),
- aumentare la produzione di ossido nitrico,
- rigenerare i tessuti
- “ammorbidire” le placche peniene (in modo tale da contribuire al ripristino della necessaria elasticità dei corpi cavernosi).
Studi clinici riportano efficacia superiore all'80%
La metodica è indolore e non presenta effetti collaterali di rilievo. Tutti possono utilizzare la procedura, da sola o associata ad altre terapie.
Le onde d’urto a bassa intensità, rispetto alle cure in uso, presentano il grande vantaggio di essere considerate curative e non di agire solo sui sintomi. Studi osservazionali recenti riportano un’efficacia vicina all’83% sulla risoluzione della disfunzione erettile attraverso la terapia con le onde d’urto in pazienti con disfunzione erettile vasculogenica. I medesimi tassi di successo sono riportati da una ricerca con gruppo di controllo placebo. Il ricorso alle onde d’urto sono anche indicate nelle linee guida dall’associazione urologica europea che indica tale trattamento come terapia alternativa di prima linea in pazienti che non desiderano o non sono idonei per la terapia vasoattiva orale o desiderano un’opzione che oltre ad agire sui sintomi sia anche curativa, consigliando il trattamento nei pazienti pazienti con disfunzioni erettili vasculogeniche che rispondono scarsamente alle PDE5I.
Quanti trattamenti occorrono?
In genere sono necessarie 6/8 sedute, una volta a settimana, della durata di 10/15 minuti.
Prima di procedere al trattamento è fondamentale un corretto inquadramento clinico attraverso una visita specialista andrologica, così da stabilire se la metodica sia il percorso più adatto per il caso specifico.
Approfondimento: altri ambiti di applicazione
L’utilizzo delle onde d’urto si è rivelato inoltre particolarmente efficace nel trattamento della prostatite cronica e della malattia di La Peyronie. I risultati di vari centri italiani ed europei fanno ben sperare, evidenziando la possibilità di giungere ad una guarigione definitiva nella maggior parte dei casi.
L'importanza della prevenzione
Ogni uomo dovrebbe rivolgersi allo specialista in urologia ed andrologia ogni volta che riscontra dei problemi, riguardo all’apparato uro-genitale. In particolare, la prima visita andrebbe fatta tra i 14 ed i 16 anni, la seconda tra i 18 e i 20, la terza tra i 35 e i 40 e, dopo i 40 un controllo all’anno.
Professionalità Polimedica
Presso la Polimedica di Melfi, struttura di eccellenza ambulatoriale, che offre un’assistenza sanitaria specialistica a 360 gradi in oltre 25 branche mediche, è attivo anche il servizio di Urologia e Andrologia, con la possibilità di accedere a visite specialistiche (come quella urologica), esami e terapie, con i migliori specialisti e con tecnologie di ultima generazione.
Articolo a cura del dott. Giovanni Miracolo
Medico chirurgo specialista in Urologia.
Durante la sua lunga attività professionale, ha eseguito migliaia di interventi chirurgici urologici e migliaia di visite specialistiche e relative prestazioni strumentali. Parallelamente, ha svolto l’attività di docente di Urologia oltre ad essere autore di molte pubblicazioni scientifiche e relatore in numerosi convegni medici.