Articolo realizzato a cura della redazione del sito di Polimedica Melfi con la supervisione del dott. Capogrosso, specialista in cardiologia.
In fondo all’articolo è presente un’intervista esclusiva al dottore dedicata alle Aritmie cardiache.
INTRODUZIONE
Il cuore è l’organo più importante dell’organismo insieme al cervello. Muscolo involontario, è il motore che, grazie alle sue contrazioni, pompa il sangue nei vasi sanguigni e fa in modo che tutte le cellule del corpo ricevano l’ossigeno e il nutrimento necessario per la loro vita. Contestualmente, immette il sangue povero di ossigeno nei polmoni per farlo nuovamente ossigenare.
Tutto ciò, avviene con un ritmo ben preciso e continuo di contrazioni generate da impulsi elettrici prodotti dalle stesse cellule dell’organo. Le contrazioni e i successivi rilassamenti del cuore danno origine ai cosiddetti battiti.
Il ritmo cardiaco è proprio la sequenza di eventi che si susseguono in maniera regolare e che consentono a questo organo di pompare il sangue nell’organismo. Il ritmo di contrazioni regolari del cuore è chiamato ritmo sinusale.
Quando ci sono problemi di ritmo cardiaco, si parla di aritmie cardiache. Questi problemi si verificano quando gli impulsi elettrici, che generano le contrazioni del cuore, non avvengono correttamente, causando un battito cardiaco irregolare, più lento o più veloce.
Il battito del cuore
Per comprendere cosa sono le aritmie è necessario sapere, almeno superficialmente, quale è l’origine del normale funzionamento del nostro battito cardiaco.
Il cuore è composto da quattro camere: due superiori dette atri e due inferiori dette ventricoli. Nell’atrio destro è presente una delle aree del cuore denominate pacemaker o centro segnapassi: si tratta del cosiddetto nodo del seno atriale, il punto da cui partono gli impulsi elettrici che avviano e scandiscono il ritmo cardiaco.
Gli impulsi poi passano e raggiungono tutto il cuore attraverso un sistema di conduzione elettrico detto “fascio di His”. Il passaggio di questi impulsi genera la contrazione del muscolo che così svolge la sua funzione di pompa, spingendo il sangue in tutti gli organi.
Senza entrare ulteriormente nel dettaglio del funzionamento del cuore, è importante dire che delle alterazioni di questo processo (come vedremo più avanti) potrebbero generare le aritmie.
Un cuore "sano"
Di solito, in un cuore sano, il processo appena descritto, se avviene senza intoppi, determina una “normale” frequenza cardiaca a riposo che va dai 60 ai 100 battiti al minuto.
Classificazione di aritmie cardiache
Quando ci sono problemi di ritmo cardiaco, si parla di aritmie cardiache.
Questi problemi si verificano quando gli impulsi elettrici, che generano le contrazioni del cuore, non avvengono correttamente, causando un battito cardiaco irregolare, più lento o più veloce.
- Alterazioni della frequenza e della regolarità del ritmo cardiaco (tachicardie = battiti accelerati; brachicardie = battiti rallentati).
- Variazione della sede del centro segnapassi (pacemaker) dominante.
- Disturbi della propagazione dell’impulso.
Non tutte la tachicardie o bradicardie sono sintomo di una aritmia:
quando si fa attività fisica, per esempio, è normale avere un ritmo cardiaco più accelerato; quando si dorme profondamente, al contrario, è normale che il ritmo dei battiti sia più lento
Detto ciò, è possibile distinguere le aritmie cardiache in base:
- alla modificazione dell’automaticità;
- alla modificazione della conduzione;
- alla sede d’origine del disturbo: atri o ventricoli.
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Tipologie di aritmie
Nell’ambito delle aritmie più presenti nella popolazione generale, distinguiamo le aritmie in: “veloci” (Tachicardie); “lente” (Brachicardie). Inoltre, le distinguiamo in base alla sede.
Tachicardie negli atri
- Fibrillazione atriale
- Flutter atriale
- Tachicardia sopraventricolare
Tachicardie nei ventricoli
- Tachicardia ventricolare
- Fibrillazione ventricolare
Bradicardie
- Tutti i blocchi cardiaci
Alcune tachicardie atriali che nel tempo diventano “lente”
Possibili cause
Le possibile cause di una aritmia cardiaca sono varie ed eterogenee. Sono, in genere, causate da patologie strutturali del cuore ma anche da patologie extra-cardiache e da alterazioni di alcuni parametri del sangue come gli elettroliti (soprattutto sodio e potassio); inoltre, dagli squilibri tra ossigeno e anidride carbonica correlati a patologie respiratorie. Patologie che possono essere congenite o anche acquisite.
Elenco non esaustivo di patologie:
- Ipertensione arteriosa
- Infarto del miocardio
- Ischemia cardiaca
- Ipertiroidismo
- Diabete
- Scompenso cardiaco
- Apnea notturna
- Esiti di infiammazione del muscolo cardiaco (miocarditi)
- Infezione da COVID-19
Altre patologie congenite di tipo genetico o non genetico
- Sindrome del QT lungo congenito
- Sindrome del Brugada
- Sindrome di Wolff Parkinson White
Ulteriori fattori di causa:
- Fumo
- Abuso di droghe
- Abuso di alcool
- Abuso di caffeina
- Stress o ansia
- Abuso di farmaci o integratori
Sintomi frequenti
I possibili sintomi sono numerosi considerando anche che esistono diverse tipologie di aritmie.
L’elenco riproposto di seguito non è esaustivo ma raccoglie i sintomi che, solitamente, sono più frequenti e che potrebbero presentarsi singolarmente o più di uno alla volta.
Inoltre, è opportuno specificare che non necessariamente si manifesta un sintomo in caso di aritmia. Non bisogna dimenticare che ogni singolo paziente ha le sue specificità dovute alla propria soglia di sensibilità o alla presenza di altre eventuali patologie. Infine, si potrebbe essere affetti da questa patologia senza alcuna manifestazione evidente.
- Battito cardiaco accelerato (tachicardia)
- Battito cardiaco lento (bradicardia)
- Battito irregolare
- Dolore al petto
- Dispnea (difficolta respiratoria)
- Ansia
- Capogiri
- Vertigini
- Stanchezza
- Sudorazione
- Sincope (svenimento)
Diagnosi
Le aritmie sono patologie che riguardano l’apparato cardio-circolatorio, un consulto col medico di famiglia è il primo passo per effettuare una diagnosi, sarà il tuo medico poi, in caso di sospetta aritmia, a prescriverti una visita cardiologica per approfondire il quadro clinico.
Una visita cardiologica, per fornire un quadro completo della situazione, deve essere abbinata almeno a tre esami semplici e basilari:
– Holter (Elettrocardiogramma dinamico) 24h
L’elettrocardiogramma dinamico secondo Holter (della durata di 24 ore) diventa molto utile per valutare se l’aritmia eventualmente riscontrata durante la visita specialistica sia un un evento isolato o, al contrario, per individuare aritmie che non si sono verificate durante la visita cardiologica. Inoltre, definisce il tipo di aritmia e indica spesso la pericolosità o l’innocuità della stessa.
L’ecocardiogramma mostra, invece, se il muscolo cardiaco funziona normalmente, cioè se il substrato, il “terreno” in cui nasce l’aritmia, è apparentemente sano o compromesso.
Cura delle aritmie
Le possibili terapie per questa patologia sono varie e diverse, in relazione alle differenti tipologie di aritmia e alle eventuali cause che le hanno generate.
Terapie farmacologiche
- Farmaci antiaritmici
- Farmaci Beta-bloccanti
- Farmaci anticoagulanti
Terapie strumentali-chirurgiche
- Pacemaker
- Defibrillatore (ICD)
- Cardioversione elettrica
- Ablazione nelle diverse modalità che oggi la tecnologia offre al cardiologo:
– la radiofrequenza, che usa il calore;
– la crioablazione, che usa il freddo.
Prevenzione
È bene ricordare che:
Uno stile di vita sano è sicuramente utile per prevenire le aritmie, come molte altre patologie cardiologiche e non solo.
I seguenti accorgimenti sono validi per prevenire le aritmie e altre patologie e rientrano in tutte le indicazioni di terapia cardiologica denominate “stili di vita”.
- Seguire una dieta salutare ed equilibrata
- Evitare una vita troppo sedentaria
- Non fumare
- Limitare o eliminare alcool e caffeina
- Ridurre lo stress
- Usare con cautela farmaci