Infiltrazione ecoguidata/ecoassistita dell’anca
In questa pagina sono contenute informazioni utili riguardo a questa prestazione, il tutto supervisionato da un medico specialista.
Il nostro poliambulatorio è stato il primo in Basilicata ad effettuare questa procedura, lo specialista che se ne occupa ha appreso la tecnica direttamente da chi l’ha introdotta in Italia e poi perfezionata.
Attualmente il dottor Cerino, specialista in fisiatria e collaboratore del prof. Santilli, è consigliere nazionale SIMFER per quanto concerne la fisiatria interventistica ed ha al suo attivo oltre 6 mila infiltrazioni effettuate con successo.
Medico di lunga esperienza con tale metodica, oltre a svolgere la propria attività ambulatoriale, periodicamente organizza corsi rivolti ai medici sull’infiltrazione coxo-femorale in ecoguida.
Molto probabilmente saprai già che l’infiltrazione ecoguidata dell’anca è indicata principalmente per chi soffre di osteoartrosi, ma se vuoi saperne di più riguardo a questa procedura, oppure cerchi uno specialista per una consulenza e valutare se sottoporti alla terapia infiltrativa, sei nel posto giusto: qui spieghiamo in modo chiaro in cosa consiste la metodica, quali sono le indicazioni terapeutiche, gli eventuali rischi e le controindicazioni, oltre a quelli che sono i costi ed altre informazioni utili.
Se non trovi le informazioni che cerchi e se alla fine della lettura dovessi avere ancora dei dubbi al riguardo, non ti preoccupare, scrivici pure le tue domande: siamo qui per rispondere.
Modalità di accesso alla prestazione:
Tempi di attesa: da 7 a 15 giorni
(tempi d’attesa orientativi, in fase di prenotazione potrebbero essere anche inferiori o leggermente maggiori)
Quanto costa l'infiltrazione ecoguidata/ecoassistita dell’anca?
Il costo della infiltrazione ecoguidata/ecoassistita dell’anca in regime privato può variare in base sia al medico specialista sia alla possibilità dell’utente di usufruire di convenzioni.
Dolore all'anca
L’anca è un’articolazione sottoposta a notevole stress e la comparsa del dolore in questo distretto (coxalgia) è un evento piuttosto frequente. Si tratta di una casistica abbastanza eterogenea e può interessare individui di ogni età e sesso.
Sicuramente il dolore all’anca è un campanello d’allarme che non va sottovalutato, in quanto sintomo di diverse patologie le cui cause andrebbero quanto prima approfondite. Le condizioni che portano a questo stato possono essere diverse, con epiloghi nel tempo più o meno gravi. Fattori genetici, episodi traumatici, cattive posture, infiammazioni e degenerazione tissutale sono i principali imputati.
Tra le cause più comuni rientra l’artrosi dell’anca, chiamata coxartrosi, condizione infiammatoria cronica, caratterizzata dalla degenerazione progressiva delle cartilagini articolari che ricoprono la testa del femore e l’acetabolo.
Miglior approccio terapeutico
I trattamenti e le terapie da adottare quando si è affetti da questa condizione sono vari e di graduale invasività. La scelta dell’approccio terapeutico più adatto dipende dalle cause, dall’importanza dello stato di dolore e da altri fattori relativi alle condizioni del paziente. Si passa da un approccio conservativo caratterizzato da riposo e fisioterapia, all’assunzione orale di farmaci FANS (antinfiammatori non steroidei – che hanno il loro grado di effetti collaterali), fino ad approcci di tipo interventistico e quindi più invasivi, come il trattamento chirurgico.
Una soluzione minimamente invasiva, rispetto ad un intervento vero e proprio, e che non presenta gli stessi effetti collaterali di FANS, offrendo un risultato più duraturo nel tempo, è la terapia infiltrativa in ecoguida.
I vantaggi delle infiltrazioni
Il trattamento in questione è un’opzione che, come detto, presenta diversi vantaggi. Si tratta di una metodica che, nei casi non eccessivamente gravi, permette di gestire il dolore e ridare funzionalità all’articolazione. Inoltre la sua mininvasività rende questo tipo di trattamento la soluzione congeniale quando si è di fronte a pazienti che, per loro determinate condizioni, non possono sottoporsi ad interventi chirurgici.
Scopo dell’infiltrazione intra-articolare
- Ridurre il dolore articolare;
- Ridurre i processi infiammatori in atto;
- Ristabilire un equilibrio biologico all’interno dell’articolazione;
- Migliorare l’attività meccanica dell’articolazione.
Perchè si usa l'ecografo
Per poter fare l’infiltrazione o l’artrocentesi dell’anca è necessaria una guida visiva di tipo ecografico.
La profondità della posizione anatomica dell’articolazione, unita alla presenza di fasci vasculo-nervosi intimamente associati, rende la procedura piuttosto delicata. Inoltre l’operatore medico, a differenza di altri tipi d’infiltrazione articolare, non ha punti di riferimento ossei per guidare l’iniezione, pertanto le operazioni di infiltrazione ed artrocentesi dell’articolazione dell’anca richiedono necessariamente un supporto di guida visiva durante la procedura, rendendo il tutto più sicuro e con la garanzia che il farmaco arrivi nella sede target.
Il paziente viene esaminato in posizione supina, con l’anca in intra-rotazione di 15°. Si può utilizzare un trasduttore lineare o convesso di 7,5 o 3,5 MHz eventualmente con una guida bioptica sterile collegata.
Le infiltrazioni prevedono l’utilizzo di farmaci corticosteroidi o acido ialuronico.
L’iniezione intra-articolare viene effettuata utilizzando un agospinale G20(9 cm), con un approccio caudocraniale lateralmente ai vasi femorali con il transduttore allineato all’asse lungo del collo femorale, includendo l’acetabolo e la testa femorale.
Durante la procedura si segue in tempo reale la progressione dell’ago fino all’arrivo sulla testa femorale dopo aver superato la capsula articolare. La preparazione di acido ialuronico iniettata ed il suo posizionamento intrarticolare è verificato mediante la visualizzazione diretta del fluido che appare iperecogeno (ovvero appare bianco in quanto riflette maggiormente gli ultrasuoni).
Procedura
- Lavare le mani;
- Utilizzare guanti sterili;
- Disinfettare accuratamente la zona di entrata;
- Disinfettare il cappuccio del farmaco;
- Cambiare l’ago dopo aver aspirato il farmaco;
- Utilizzare una sola siringa per iniezione;
- Rimuovere l’aria dalla siringa;
- Disinfettare nuovamente la sede di entrata dopo l’infiltrazione.
Video esempio di infiltrazione ecoguidata dell’anca, dottor Alessandro Cerino
In quali casi sottoporsi all'infiltrazione ecoguidata dell'anca?
L’indicazione principale è sicuramente l’osteoartrosi che costituisce la causa più comune di dolore a carico della regione coxo-femorale nell’adulto, particolarmente fra gli anziani.
L’osteoartrosi è una patologia cronica, caratterizzata dalla perdita di cartilagine articolare, sclerosi sub-condrale, deterioramento articolare ed alterazioni biochimiche e biomeccaniche della matrice extracellulare. Un’altra indicazione è la presenza di versamento articolare.
Nota di approfondimento:
- Incidenza artrosi dell’anca sintomatica è di 88/100.000 persone-anno
- Maggiore nelle donne rispetto agli uomini
- Aumenta con l’aumentare dell’età
- Il 20 % degli affetti presenta importante disabilità
- 80% delle persone con più di 55 anni di età presenta segni radiografici di artrosi
L'acido ialuronico per la coxartrosi funziona?
Effetti dell’acido ialuronico:
- Importante ruolo nell’omeostasi articolare
- Effetto biomeccanico
- Effetto anti-infiammatorio
- Effetto condro-strutturale
- Ripristina la normale viscosità del L.S. (viscosupplementazione), ha effetti antinfiammatori mediati dai recettori CD44, riduce il dolore e migliora la funzione nel medio periodo, stimola processi riparativi cartilaginei, rallenta la riduzione radiologica della rima articolare.
Il successo terapeutico dipende da:
- Utilizzo di prodotti farmacologici con standard elevati
- Corretta esecuzione della tecnica infiltrativa
Per entrambi i punti è fondamentale rivolgersi a specialisti di comprovata professionalità, sia per il corretto inquadramento clinico e la scelta del farmaco più adatto alle condizioni del paziente, sia perchè in questo genere di trattaemento è molto importante la manualità sviluppata grazie ad una importante esperienza.
Rivolgersi a conoscitori della materia è un presupposto che il paziente deve sempre ricercare.
La precisione e la garanzia di un esperto specialista, che opera in strutture serie e qualificate, è fondamentale per ottenere risultati efficaci e il rispetto di tutti gli standard di sicurezza necessari.
Avvertenze e controindicazioni
Controindicazione assoluta
La controindicazione assoluta a qualsiasi tipo di infiltrazione è la presenza di infezione locale o sistemica in atto sia di origine batterica che virale.
Controindicazione relativa
Bisogna fare particolare attenzione, sia per l’acido ialuronico che per il cortisone, nei casi di pazienti che sono in cura con terapia antitrombotica con acenocumarolo o warfarin e nel caso di gravidanza o allattamento.
Di norma invece solo le infiltrazioni di cortisone sono controindicate in diabetici, ipertesi, immunodepressi e soggetti affetti da grave osteoporosi.
Ovviamente prima di sottoporsi a infiltrazioni è necessario che il medico si informi su eventuali allergie o sensibilizzazioni ai farmaci utilizzati e alle sostanze eccipienti contenute nella soluzione medicamentosa, questo allo scopo di evitare problemi quali reazioni allergiche, reazioni da ipersensibilità o, nei casi peggiori, shock anafilattico (la forma più grave di reazione allergica).
Sia le infiltrazioni di cortisone che di acido ialuronico non sono gravate da particolari effetti collaterali a livello locale.
- In alcuni casi, tuttavia, con le infiltrazioni di cortisone si possono registrare infiammazione locale, dolore e arrossamento che, di solito, tendono a risolversi nel giro di poche ore.
- Lo stravaso di cortisone nella cute circostante la sede dell’infiltrazione può invece essere causa di atrofia cutanea e depigmentazione nei pressi della parte sottoposta a trattamento.
Altre cose da sapere sull'infiltrazione ecoguidata
È dolorosa?
È come una normale iniezione, ovviamente la profondità e la tipologia del sito da trattare, può provocare maggiore fastidio a seconda della sensibilità individuale.
Chi effettua la prestazione?
La procedura viene effettuata da medici specialisti in fisiatria, reumatologia, ortopedia, radiologia, terapia del dolore, medicina dello sport.
Consigli su dove e a chi rivolgersi per fare l'infiltrazione dell'anca
Come per tutte le prestazioni in ambito medico (ma non solo) è consigliabile rivolgersi a professionisti esperti con l’opportuna formazione, sono le statistiche a dirlo: più prestazioni fai di un determinato tipo e più diventi bravo.
Qui a Melfi in Polimedica il dottor Cerino, come detto all’inizio di questo post, ha effettuato oltre 6000 infiltrazioni dell’anca con ecoguida. I pazienti che si affidano al dottore, oltre a venire da tutta la Basilicata (Potenza e Matera), provengono anche da altre regioni, in particolare dai comuni delle vicine province di Foggia e di Avellino.
Differenza fra infiltrazione eco-assistita ed eco-guidata
Il dottor Migliore (reumatologo) in collaborazione con il dottor Tormenta (radiologo) all’ospedale San Pietro-Fatebenefratelli di Roma, sono stati i primi ad utilizzare questa metodica (infiltrazione ecoguidata).
In seguito, il gruppo diretto dal professor Santilli (direttore della scuola di specializzazione di medicina fisica e riabilitazione della Sapienza di Roma) ha sviluppato una nuova tecnica con la presenza di un solo operatore (infiltrazione ecoassistita).
Il dottor Cerino utilizza quest’ultima tecnica.