Articolo realizzato a cura della redazione del sito di Polimedica Melfi con la supervisione dei nostri medici specialisti.
INTRODUZIONE
Questo articolo illustra in modo semplice e breve il ruolo della fisioterapia nel trattamento delle ernie discali.
Le tecniche e gli esercizi, come ci spiega la nostra fisioterapista, variano a seconda dei casi, ovvero in base al quadro clinico generale del paziente, al tipo di ernia, al posizionamento e alla sintomatologia.
In Polimedica, grazie alla molteplicità dei medici specialisti che collaborano fra loro e alla strumentazione disponibile, siamo in grado di approcciare le patologie discali attraverso diverse prospettive ed individuare il percorso più adatto ad ogni persona, tenendo conto delle esigenze individuali e delle specificità dello stato di salute.
La discopatia e il compito del fisioterapista
“La fisioterapia ha lo scopo di favorire un recupero della funzionalità e della mobilità del paziente, lavorando per ridurre ed eliminare il dolore.”
In caso di ernia del disco o protrusione discale la fisioterapia ha lo scopo di favorire un recupero della funzionalità e della mobilità dl paziente, lavorando per ridurre ed eliminare il dolore.
L’argomento “discopatia” è molto ampio: si parla comunemente di ernia del disco, ma le caratteristiche di un’ernia possono essere molto diverse, la gravità può essere variabile avendo quindi una sintomatologia differenziata e, di conseguenza, il lavoro del fisioterapista sarà diverso per ogni paziente, personalizzando il percorso riabilitativo in base alle caratteristiche e necessità della persona.
Il fisioterapista pianificherà il lavoro basandosi sulle esigenze e sulle condizioni del paziente, incentrandosi sulla maggiore o minore gravità dei sintomi, sullo stadio e sulla posizione dell’ernia, ma anche sull’età e sulle necessità di tutti i giorni.
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Le tecniche fisioterapiche per l’ernia del disco
Il terapista utilizza tecniche manuali di mobilizzazione del rachide: tecniche di neurodinamica o mobilizzazione del sistema nervoso, che si basano sulla conoscenza approfondita del sistema nervoso centrale e periferico e sui meccanismi del dolore.
Queste tecniche permettono di agire sul tessuto nervoso e sulle strutture contigue interessati dalla discopatia, discriminando le cause del dolore attraverso mobilizzazioni distrettuali e selettive, posture specifiche, trattamento manuale di inibizione sul decorso del nervo.
Vengono inoltre utilizzate tecniche di mobilizzazione fasciale, trattamento dei trigger points con lo scopo di detendere e deafferenziare i tessuti (cioè eliminare le informazioni dolorose che arrivano dal nervo sofferente).
La ginnastica posturale (approfondimento) e il programma riabilitativo variano in base alle zone della colonna vertebrale interessate dall’ernia, con lo scopo di distendere la colonna vertebrale in modo di ridurre al massimo la pressione.
Generalmente nei training che si propongono ci sono esercizi basati sul metodo McKenzie, che intervengono sulla decompressione dei nervi in particolare in caso di ernia cervicale, e il metodo della cosiddetta “Back School” che punta a sbloccare le articolazioni interessate dal dolore con esercizi di stretching.
Gli esercizi da fare a casa
Per rendere più duraturi i benefici prodotti dal programma fisioterapico, è importante che il paziente prosegua anche a casa con gli esercizi consigliati dal fisioterapista. Nella costanza e nell’impegno individuale, non solo nella bravura del fisioterapista, sta il raggiungimento dell’obiettivo, soprattutto in un percorso di riabilitazione attiva.
Occorre, pertanto, fare allenamento quotidianamente o almeno fra le tre e le quattro volte in una settimana.
Vorrei sapere se ce un medico inffetivologo per un infezzione a piede diabetico,ho bisogno di terapia antibiotica.Grazie