Articolo realizzato a cura della redazione del sito di Polimedica Melfi con la supervisione dei nostri medici specialisti.
INTRODUZIONE
Questo articolo descrive il percorso di una paziente di Polimedica che, in seguito ad un intervento chirurgico alla cuffia dei rotatori, ha svolto un percorso fisioterapico a Melfi con la nostra equipe dell’area muscolo scheletrica.
In questa pagina riportiamo l’esito della terapia.
Il quadro generale
La signora ha iniziato la fisioterapia (a domicilio) dopo aver subito un intervento alla cuffia dei rotatori della spalla destra, acromion ad uncino e di dimensioni superiori rispetto alla norma, ipertrofia bursale.
È stata praticata una ricostruzione della cuffia con un’ancora e tre fili, rimozione della borsa infiammata e ricostruzione dell’acromion.
Glossario
La cuffia dei rotatori: è un complesso muscolotendineo che permette di stabilizzare l’articolazione della spalla. viene utilizzato il termine di cuffia perché abbraccia, proprio come una cuffia, l’intera articolazione scapolo omerale.
I muscoli che formano la cuffia sono:
- muscolo sovraspinato
- muscolo sottospinato
- muscolo piccolo rotondo
- muscolo sottoscapolare.
L’acromion: è una parte dell’osso della scapola che, se aumentato di dimensione e/o deformato, non lascia spazio al passaggio dei tendini della cuffia dei rotatori, creando una infiammazione della borsa subacromiale e dei tendini stessi.
La borsa: è un piccolo sacco ripieno di liquido posto all’interno di un’articolazione. la sua funzione principale è di diminuire gli attriti durante i movimenti evitando che un muscolo o un tendine si lesioni sfregando contro l’osso.
ROM: (Range Of Motion), ossia i gradi di libertà permessi da una specifica articolazione.
Il percorso fisioterapico
Il primo giorno di terapia è stato eseguito un esame obiettivo, che ha rilevato:
- edema della regione postero laterale deltoidea del braccio;
- ipomiotrofia degli stabilizzatori della scapola e della spalla;
- deficit del ROM articolare con elevazione di circa 45°
- contrattura algica del muscolo trapezio, elevatore della scapola e piccolo pettorale.
Durante la prima seduta, la paziente è stata sottoposta a decoattazione dell’articolazione scapolo-omerale per rendere più fluido il gioco articolare e ho trattato i muscoli contratti.
Nei giorni successivi è stato spiegato alla paziente come effettuare degli esercizi di rinforzo muscolare, anche utilizzando un elastico.
In ogni seduta gli esercizi attivi della paziente erano successivi al trattamento manuale, permettendo così di valutare i risultati raggiunti il giorno prima e quanto questi erano stati mantenuti.
Dopo circa un mese di trattamento la paziente ha raggiunto i risultati sperati, con una buona articolarità ed escursione del movimento, oltre al raggiungimento di una forza muscolare soddisfacente.
È estremamente importante, sia prima che dopo un intervento, sottoporsi a delle sedute di fisioterapia, per far sì che il recupero funzionale sia più rapido e completo.
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